giovedì, agosto 13, 2009

PYNCHON. 05: "Contro il giorno" - diario di lettura 1

Magari dopo un po' mi stufo, ma vale la pena tentare. Nel corso della mia lettura proverò a postare brani, link, riflessioni, facezie...

Ecco qua la prima citazione, da pag. 42 dell'edizione italiana Rizzoli (trad. di Massimo Bocchiola):

La conversazione si era spostata sull'eccesso di ricchezze. «Conosco uno, nel New Jersey» disse Scarsdale Vibe, «che colleziona ferrovie. Non soltanto i veicoli, sapete, ma anche le stazioni, le pensiline, gli scali, il per­sonale, tutto l'armamentario.»
«Un balocco dispendioso» si stupì il professore. «Davvero esistono persone simili?»
«Da queste parti bisogna farsi un'idea di cosa possono essere i soldi inutilizzati. Non si può spenderli tutti in donazioni alla chiesa preferita, o in ville e panfili e piste per le corse dei cani lastricate d'oro o quello che le viene in mente. Non è possibile. No: a un certo punto tutto questo finisce, bisogna lasciarselo alle spalle... eppure resta un'immensa montagna di ric­chezza non spesa che si accumula ogni giorno, sempre più alta e, per ca­rità, un uomo d'affari che cosa dovrebbe farne? Voi capite...»
«Perbacco, allora lo mandi da me» interloquì Ray Ipsow. «O magari da qualcun altro veramente bisognoso, perché certo di quelli c'è abbon­danza.»
«Non è così che va» disse Scarsdale Vibe.
«Così sentiamo sempre i plutocrati lamentarsi.»
«Nella convinzione, indubbiamente comprensibile, che aver semplice­mente bisogno di una somma non significhi meritarsela.»
«Se non che, in questi tempi il "bisogno" nasce direttamente dagli atti criminali dei ricchi, ergo "si merita" qualsiasi quantità di denaro varrà alla sua espiazione. Questo è comprensibile per lei?»
«Lei è un socialista, signore.»
«Come devono esserlo tutti quelli che la ricchezza non isoli dalle cure quotidiane, signore.»
Foley smise di tagliuzzare e guardò con un improvviso, piccato inte­resse.
«Ora, Ray...» lo ammonì il professore, «siamo qui per parlare di elet­tromagnetismo, non di politica.»
Vibe ridacchiò, suadente. «Il professore teme di mettermi in fuga con questi discorsi da estremista. Ma io non sono un'anima così sensibile: sono sotto la guida, come sempre, della Seconda ai Corinti.» Diede una cauta occhiata attorno al tavolo, stimando il grado di conoscenza delle Scritture.
«Sopportare gli stolti è inevitabile» disse Ray Ipsow, «ma non mi si chieda di esserne "contento".»


In questi tempi di plutocrati istituzionali (e da ritenere invece quantomeno passibili di un'istituzionalizzazione di ben altro genere...) il brano è emerso dalla pagina come scolpito a bassorilievo... Ray Ipsow mi è già simpatico... vederemo come si comporterà nelle mille e cento pagine rimanenti.

1 commento:

Linker ha detto...

Ciao Andrea, perchè non partecipi al gruppo di lettura su Pynchon ed in particolare alla lettura di "Contro il giorno" che è in corso?
Eccoti il link, ciao

http://pynchonreadinggroup.blogspot.com

linker