mercoledì, maggio 19, 2010

"La biblioteca di notte"

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Pagina 112, in conclusione al capitolo "La biblioteca come ombra":

"Gli amori di Achille è uno dei drammi andati perduti di Sofocle; le copie devono essere scomparse una dopo l'altra, secolo dopo secolo, distrutte in saccheggi o incendi o escluse dai cataloghi delle biblioteche, forse perché i bibliotecari ritenevano quell'opera di scarso interesse o pregio letterario. Qualche parola, tuttavia, fu miracolosamente conservata. 'Nel Medioevo, in Macedonia', Tom Stoppard fa dire a uno dei suoi personaggi nella commedia L'invenzione dell'amore, 'nell'ultima luce tremolante dell'antichità classica, un uomo ricopiava stralci di vecchi libri per il giovane figlio, che si chiamava Settimio, e così ci è giunta una frase dagli Amori di Achille. L'amore, diceva Sofocle, sembra ghiaccio tenuto in mano dai bambini.' Spero che i sogni di chi distrugge libri siano tormentati da questa flebile prova della loro capacità di sopravvivenza."

Sant'oro...

Faccio mie le parole di Aldo Grasso: "Michele, dalla trincea all'incasso".

Bah...