lunedì, luglio 09, 2007

LIBRI CULTO. 01: White Apples / Mele Bianche


Mele bianche di Jonathan Carroll (pubblicato in Italia da Fazi) è stata una scoperta casuale. Ci sono arrivato da un altro romanzo dello stesso autore (Mare di legno, Lain/Fazi) su consiglio della traduttrice di entrambi (la bravissima Lucia Olivieri): "Se non l'hai già letto, leggi Mele Bianche". Così ho fatto. Dopo di me (o forse prima... anzi, senz'altro prima) l'ha letto mia moglie. Poi l'ho consigliato a un amico, che a sua volta l'ha consigliato ad altri amici e così via... come spesso succede con certi libri fulminanti che irrompono in una rete di lettori e iniziano a circolare e a propagarsi come una malattia, ma solo fintanto che incontrano un immaginario (almeno parzialmente) comune per gusti e sensibilità.

Difficile anche solo accennare alla trama senza rovinare almeno in parte la sorpresa della scrittura carrolliana e la sua capacità di trascinarci con incredibile facilità e immensa forza di fascinazione dal piano del reale a quello del suo mondo fantastico. In questi casi, quando è possibile, preferisco sempre lasciar parlare l'autore:


[...] I have always wanted to write a love story. Years ago I began one about three men, great friends, who fall for the same woman. I wrote one hundred pages and then realized it didn’t work. So I waited twenty years to get up enough courage to try again. Plain and simple, WHITE APPLES is a love story. If it works, it is a deep bow to women and the magic they are so capable of performing. It is about Orpheus and Eurydice, it is about what happens after death, it is about God. Perhaps most importantly it tells us the secret of zoos and what is really going on at that corner barbershop that stays open late most nights.

Jonathan Carrol - On writing White Apples

[...] Ho sempre desiderato scrivere una storia d'amore. Anni fa avevo iniziato a scriverne una su tre uomini, tre grandi amici, che s'innamorano della stessa donna. Ne scrissi un centinaio di pagine prima di rendermi conto che non funzionava. Così ho aspettato vent'anni per trovare il coraggio di provare di nuovo. Senza girarci tanto intorno, MELE BIANCHE è una storia d'amore. Se funziona, vuol essere un profondo inchino alle donne e alla magia che sono in grado di compiere. Parla di Orfeo e Euridice, parla di cosa succede dopo la morte, parla di Dio. E, cosa forse più importante, ci rivela i segreti degli zoo e ciò che accade davvero nella barbieria all'angolo che così spesso resta aperta fino a notte inoltrata.

Jonathan Carrol - A proposito di Mele Bianche


Leggete e fatemi sapere...

venerdì, luglio 06, 2007

PARATESTI. 01: Date a J. Caliri quel che è di J. Caliri (e dei suoi)

Per chi non la conoscesse, quella di Una serie di sfortunati eventi è, appunto, una deliziosa serie di 13 brevi romanzi per ragazzi (young adults mi dicono sia più corretto...) pubblicata in Italia da Salani, scritti dietro lo pseudonimo di Lemony Snicket dal giovane autore americano David Handler. Contrariamente a quanto vorrebbe il titolo, la saga cupamente divertente o tragicamente ilare degli orfani Baudelaire ha avuto un grandissimo successo, tanto che nel 2004 Brad Siberling ne ha ricavato un film niente male, con uno splendido Jim Carrey nelle (molteplici) vesti del perfido Conte Olaf.
Ma la vera sorpresa del film (nonché vero motivo di questo post...) è la "cornice animata" (d'apertura e chiusura) diretta da Jamie Caliri e realizzata dalla AXIOM DESIGN & MWP / CALIRI PRODUCTIONS, per cui Caliri e i suoi collaboratori (in particolare Todd Hemker e Benjamin Goldman) non sono stati nemmeno nominati nei "propri" titoli di coda. Il "Boston Globe" ne ha parlato come del "più puro esempio di eleganza visiva del 2004" e di certo il cortometraggio che chiude il film mentre scorrono i titoli di coda, ripercorrendo l'intera vicenda appena narrata è un gran bel pezzo di animazione, notevolmente più vicino alle atmosfere dei libri (e alla grafica originale) di quanto sia il film (che pure, come ho già detto, è decisamente divertente).

Per chi volesse approfondire, ecco qua un po' di link:
- Il sito ufficiale del nostro Caliri (in particolare la rassegna stampa sui titoli di Lemony Snicket)
- Il sito di Todd Hemker (lead animator / layout artist) dove è possibile visionare (in cinque spezzoni formato quicktime di cui riporto l'indirizzo qui di seguito) l'intera sequenza conclusiva.
- I parte
- II parte
- III parte
- IV parte
- V parte