Society6 è una società che mette on-line il contenuto che un artista/designer gli manda e ci realizza su stampe, stretched canvas (i quadri plastificati che trovi all'Ikea, per intenderci), custodie per gizmi vari, magliette (sono gli stessi di Threadless) e quant'altro.
Gli artisti/designer che si iscrivono sottopongono i loro concept e ne detengono i diritti, percependo una percentuale sulle vendite (se ho ben capito).
Più un'idea piace e muove ordini (sfruttando il social-rimpallo), più loro guadagnano, insieme all'artista/designer...
Questo per introdurre il signore che si è inventato la cosina qui a fianco e quelle qui sotto: Jerod Gibson.
E lui è solo uno dei tanti...
Anche questa di Danny Haas non è male:
E lo dico perché (grazie al solito Rrobe) ho recentemente scoperto sketchesnatched e credo che quegli schizzi rubati (no pun intended...) di Massimo Carnevale farebbe furore.
Carnevale furoreggia comunque, ma se lo trovo su society6 magari un quadro da questo potrei permettermelo...
sabato, agosto 20, 2011
martedì, giugno 07, 2011
FLANN O'BRIEN. 02: "Buchandlung", ovvero "Della manipolazione libraria"
Nel numero 2, aprile-giugno del 2001 de L'informazione bibliografica (Il Mulino) era uscita questa mia traduzione di un brano tratto da The Best of Myles. A selection from 'Cruiskeen Lawn' (London, Flamingo, 1993, pp. 17-22).
Buchhandlung
Una visita alla casa di un amico appena sposato mi ha dato da pensare. Il mio amico è persona di estrema ricchezza e volgarità. Quando si è messo a comprare letti, tavoli, sedie e quant’altro, gli è capitato di comprare anche una biblioteca. Se sappia leggere o meno lo ignoro, ma una qualche straordinaria capacità di osservazione lo ha allertato del fatto che le persone più stimate e rispettate hanno nelle loro case una gran quantità di libri. Così si è fatto installare diversi scaffali e ha pagato un qualche rapace intermediario perché glieli farcisse con ogni genere di nuove pubblicazioni, tra cui alcuni costosissimi volumi sulla pittura francese di paesaggio.
Durante quella mia visita notai che neppure uno di quei libri era mai stato sfiorato né tantomeno aperto, e gli feci notare la cosa.
“Non appena mi sarò sistemato per bene, - mi ha risposto l’imbecille - comincerò le mie letture”.
È proprio questo che mi ha dato da pensare: perché mai una persona così ricca dovrebbe essere messa nelle condizioni di leggere? Perché non introdurre la figura di un manipolatore librario professionale che si preoccupi di dissodare la di lui libreria a un tanto a scaffale ?
Una persona così, se propriamente qualificata, potrebbe fare una fortuna.
Orecchie a mille lire la dozzina
Lasciatemi esporre con precisione cosa intendo. Le pile di volumi in libreria si presentano assolutamente intonse; il vocabolario [di latino] di uno studente invece sembra consultato fino allo sbriciolamento. Voi sapete che è stato aperto e sfogliato forse un milione di volte, al punto che, ignorando l’esistenza dei ceffoni, arrivereste alla conclusione che il ragazzo va pazzo per lo studio e non può sopportare di allontanarsi dal suo dizionario.
Lo stesso vale per la nostra nullità, desiderosa che gli amici inferiscano da una rapida occhiata alla sua casa che lui è persona fuori dal comune. Così acquista un ponderoso volume sul balletto russo, possibilmente scritto nella lingua di quel lontano e meraviglioso paese. Il nostro problema sarà quello di alterare il volume in un tempo ragionevolmente breve e in maniera tale che chiunque lo guardi possa concludere che il suo proprietario ha in pratica vissuto, mangiato e dormito con esso per diversi mesi.
Si può, volendo, pensare di progettare una macchina azionata da un piccolo ma efficiente motore elettrico, la quale sarebbe in grado di “leggere” qualsiasi libro in cinque minuti, ottenendo così, con la semplice pressione di un pulsante, l’equivalente di cinque-dieci anni di “lettura”. Questo tuttavia è l’approccio distaccato e senz’anima dei tempi in cui viviamo. Nessuna macchina infatti potrebbe svolgere un lavoro paragonabile a quello delle delicatissime dita umane. Un manipolatore librario, addestrato ed esperto, è l’unica reale soluzione a questa attualissima piaga sociale.
Cosa fa? Come lavora? Quanto costa? Quanti tipi di manipolazione dovrebbero esserci? […]
Il mondo dei libri
Sì certo, la questione della manipolazione libraria. L’ultima volta ho sollevato la questione della necessità di una figura professionale di manipolatore librario, un individuo che maneggi i libri dei neoricchi, illetterati ma danarosi, così che i volumi sembrino essere stati letti e riletti dai loro possessori. Quanti tipi di manipolazione dovrebbero esserci? Facendola breve, io direi quattro.
Supponiamo che a un manipolatore esperto venga richiesto di fissare il costo per il maneggio di uno scaffale di libri lungo un metro e mezzo. Egli fisserà dunque un tariffario secondo quattro voci in questo modo:
“Manipolazione popolare” . Ogni libro sarà accuratamente manipolato, quattro facciate per ciascun volume segnate con orecchie, un biglietto del tram, scontrino di foieur o altro simile oggetto inserito in ciascuno come segnalibro dimenticato. Facciamo £ 4.550. Sconto del 5% per gli impiegati statali.
“Manipolazione di prima classe” . Ogni librò sarà estensivamente manipolato, otto facciate per ciascun volume segnate con orecchie, un brano significativo sottolineato in rosso in non meno di 25 volumi e un dépliant in francese sulle opere di Victor Hugo inserito in ciascuno come segnalibro dimenticato. Facciamo £ 9.350. Sconto del 5% per studenti universitari di lettere, impiegati statali e dame di beneficenza.
Un tariffario per tutte le tasche
La cosa più notevole riguardo a questo listino prezzi è che nessun individuo sembrerà ignorante solo perché lui, o lei, è povero\a. Non tutte le persone volgari, si ricordi, sono ricche, benché io potrei nominarne…
Ma questo non è importante. Procediamo dunque verso i più costosi servizi di manipolazione.
Quello che viene val bene il sovrapprezzo.
“Manipolazione di lusso” . Ogni libro sarà crudelmente manipolato, il dorso dei più piccoli rovinati in modo tale da dar l’impressione che siano stati trasportati a lungo in tasca, un passaggio in ogni singolo volume sottolineato in rosso con un punto interrogativo o esclamativo sul margine attiguo, un programma della Scala inserito in ciascuno come segnalibro dimenticato (3% di sconto se si accettano i programmi del Piccolo), non meno di 30 volumi da trattare con vecchie macchie di caffè, the, vino rosso o whiskey e non meno di 5 volumi da impreziosire con false firme dei rispettivi autori.
Sconto del 5% per dirigenti di banca, amministratori provinciali e direttori di fabbrica che impieghino non meno di 35 operai. In alternativa, a richiesta, verranno fornite le maggiorazioni per i programmi di teatri di capitali europee. Questo servizio è disponibile soltanto per un periodo limitato, al netto, £ 29.960.
[…]
“Le Traitement Superbe” . ogni libro sarà accuratamente manipolato, dapprima da un manipolatore qualificato e subito dopo da un maestro manipolatore con non meno di 550 ore di manipolazione al suo attivo, brani significativi in non meno del 50% dei libri da sottolineare con inchiostro rosso di buona qualità e una frase appropriata, scelta dalla lista seguente, da annotare a margine, [viz.]:
- Sciocchezze !
- È certamente così !
- Quanto è vero !
- Non sono affatto d’accordo !
- Perché ?
- Sì, ma cfr. Omero, Od. iii, 151
- Bene, bene, bene
- Senz’altro, ma Bossuet, nei suoi Discours sur l’histoire Universelle, era già giunto alle medesime conclusioni fornendo argomentazioni più solide
- Nonsense, nonsense
- Ottima argomentazione !
- Ma perché, in nome di Dio ?
- Ricordo che la buonanima di Joyce mi ha detto la stessa cosa
Neanche a dirlo, a richiesta verranno fornite le maggiorazioni per l’inserzione di annotazioni Speciali ed Esclusive. Il sovrapprezzo non è davvero eccessivo.
C’è dell’altro
Questo, naturalmente, non è ancora tutto. Ascoltate un po’:
[“Le Traitement Superbe” – continua] In non meno di 6 volumi saranno inserite false dediche, dal tono grato e affettuoso, dell’autore di ciascuna opera, e.g.:
“Al mio vecchio amico e collega scrittore, A. B., in affettuoso ricordo,
George Moore”
“A grato ricordo dell’estrema gentilezza che hai avuto nei miei riguardi, caro A. B., ti invio questa copia de La pentola dell’oro.
Il tuo vecchio amico,
James Stephen”
“Tutti e due, caro A. B., siamo ormai sulla strada giusta. C'è persino chi dice che io sia diventato un bravo scrittore; ma non sono tanto vecchio da aver scordato l’infinita pazienza che mi hai dimostrato nei giorni lontani in cui guidavi i miei primi passi sui sentieri della letteratura. Accetta ancora un libro, per poco che possa essere, e sappi, ti prego di credermi, che resto sempre tuo amico e ammiratore.
G. B. Shaw”
“Dal tuo devoto amico e seguace
Karl Marx”
“Caro A. B.,
per i tuoi inestimabili suggerimenti e la tua assistenza – tacendo della tua gentilezza – nel riscrivere interamente il capitolo III, questa prima copia di Tess ti spetta senz’altro di diritto.
Dal tuo vecchi amico
T. Hardy”
“Privato dell’immenso piacere d’incontrarti di persona, posso solo inviarti, mio caro A. B., questa copia de La linea d’ombra. Non ho parole per esprimere quanto mi manchi la tua compagnia…
(firma illeggibile)
Sotto l’ultima annotazione, all’idiota che possiede il libro verrà chiesto di scrivere (mostrandogli come, se necessario) la frase “Il povero vecchio Conrad non era tra i peggiori”.
Mi ci è voluto più di quanto pensassi. E c’è ancora di più, compreso nell’irrisorio prezzo di £ 112.360 che vi verrà a costare la Manipolazione eccellente, o Traitement Superbe. Prossimamente spero di aver modo di parlare delle vecchie false lettere da inserire in alcuni dei volumi come segnalibri dimenticati, ciascuna uno squisito esempio di falsificazione. Ordinate oggi stesso la vostra copia !
Buchhandlung
Una visita alla casa di un amico appena sposato mi ha dato da pensare. Il mio amico è persona di estrema ricchezza e volgarità. Quando si è messo a comprare letti, tavoli, sedie e quant’altro, gli è capitato di comprare anche una biblioteca. Se sappia leggere o meno lo ignoro, ma una qualche straordinaria capacità di osservazione lo ha allertato del fatto che le persone più stimate e rispettate hanno nelle loro case una gran quantità di libri. Così si è fatto installare diversi scaffali e ha pagato un qualche rapace intermediario perché glieli farcisse con ogni genere di nuove pubblicazioni, tra cui alcuni costosissimi volumi sulla pittura francese di paesaggio.
Durante quella mia visita notai che neppure uno di quei libri era mai stato sfiorato né tantomeno aperto, e gli feci notare la cosa.
“Non appena mi sarò sistemato per bene, - mi ha risposto l’imbecille - comincerò le mie letture”.
È proprio questo che mi ha dato da pensare: perché mai una persona così ricca dovrebbe essere messa nelle condizioni di leggere? Perché non introdurre la figura di un manipolatore librario professionale che si preoccupi di dissodare la di lui libreria a un tanto a scaffale ?
Una persona così, se propriamente qualificata, potrebbe fare una fortuna.
Orecchie a mille lire la dozzina
Lasciatemi esporre con precisione cosa intendo. Le pile di volumi in libreria si presentano assolutamente intonse; il vocabolario [di latino] di uno studente invece sembra consultato fino allo sbriciolamento. Voi sapete che è stato aperto e sfogliato forse un milione di volte, al punto che, ignorando l’esistenza dei ceffoni, arrivereste alla conclusione che il ragazzo va pazzo per lo studio e non può sopportare di allontanarsi dal suo dizionario.
Lo stesso vale per la nostra nullità, desiderosa che gli amici inferiscano da una rapida occhiata alla sua casa che lui è persona fuori dal comune. Così acquista un ponderoso volume sul balletto russo, possibilmente scritto nella lingua di quel lontano e meraviglioso paese. Il nostro problema sarà quello di alterare il volume in un tempo ragionevolmente breve e in maniera tale che chiunque lo guardi possa concludere che il suo proprietario ha in pratica vissuto, mangiato e dormito con esso per diversi mesi.
Si può, volendo, pensare di progettare una macchina azionata da un piccolo ma efficiente motore elettrico, la quale sarebbe in grado di “leggere” qualsiasi libro in cinque minuti, ottenendo così, con la semplice pressione di un pulsante, l’equivalente di cinque-dieci anni di “lettura”. Questo tuttavia è l’approccio distaccato e senz’anima dei tempi in cui viviamo. Nessuna macchina infatti potrebbe svolgere un lavoro paragonabile a quello delle delicatissime dita umane. Un manipolatore librario, addestrato ed esperto, è l’unica reale soluzione a questa attualissima piaga sociale.
Cosa fa? Come lavora? Quanto costa? Quanti tipi di manipolazione dovrebbero esserci? […]
Il mondo dei libri
Sì certo, la questione della manipolazione libraria. L’ultima volta ho sollevato la questione della necessità di una figura professionale di manipolatore librario, un individuo che maneggi i libri dei neoricchi, illetterati ma danarosi, così che i volumi sembrino essere stati letti e riletti dai loro possessori. Quanti tipi di manipolazione dovrebbero esserci? Facendola breve, io direi quattro.
Supponiamo che a un manipolatore esperto venga richiesto di fissare il costo per il maneggio di uno scaffale di libri lungo un metro e mezzo. Egli fisserà dunque un tariffario secondo quattro voci in questo modo:
“Manipolazione popolare” . Ogni libro sarà accuratamente manipolato, quattro facciate per ciascun volume segnate con orecchie, un biglietto del tram, scontrino di foieur o altro simile oggetto inserito in ciascuno come segnalibro dimenticato. Facciamo £ 4.550. Sconto del 5% per gli impiegati statali.
“Manipolazione di prima classe” . Ogni librò sarà estensivamente manipolato, otto facciate per ciascun volume segnate con orecchie, un brano significativo sottolineato in rosso in non meno di 25 volumi e un dépliant in francese sulle opere di Victor Hugo inserito in ciascuno come segnalibro dimenticato. Facciamo £ 9.350. Sconto del 5% per studenti universitari di lettere, impiegati statali e dame di beneficenza.
Un tariffario per tutte le tasche
La cosa più notevole riguardo a questo listino prezzi è che nessun individuo sembrerà ignorante solo perché lui, o lei, è povero\a. Non tutte le persone volgari, si ricordi, sono ricche, benché io potrei nominarne…
Ma questo non è importante. Procediamo dunque verso i più costosi servizi di manipolazione.
Quello che viene val bene il sovrapprezzo.
“Manipolazione di lusso” . Ogni libro sarà crudelmente manipolato, il dorso dei più piccoli rovinati in modo tale da dar l’impressione che siano stati trasportati a lungo in tasca, un passaggio in ogni singolo volume sottolineato in rosso con un punto interrogativo o esclamativo sul margine attiguo, un programma della Scala inserito in ciascuno come segnalibro dimenticato (3% di sconto se si accettano i programmi del Piccolo), non meno di 30 volumi da trattare con vecchie macchie di caffè, the, vino rosso o whiskey e non meno di 5 volumi da impreziosire con false firme dei rispettivi autori.
Sconto del 5% per dirigenti di banca, amministratori provinciali e direttori di fabbrica che impieghino non meno di 35 operai. In alternativa, a richiesta, verranno fornite le maggiorazioni per i programmi di teatri di capitali europee. Questo servizio è disponibile soltanto per un periodo limitato, al netto, £ 29.960.
[…]
“Le Traitement Superbe” . ogni libro sarà accuratamente manipolato, dapprima da un manipolatore qualificato e subito dopo da un maestro manipolatore con non meno di 550 ore di manipolazione al suo attivo, brani significativi in non meno del 50% dei libri da sottolineare con inchiostro rosso di buona qualità e una frase appropriata, scelta dalla lista seguente, da annotare a margine, [viz.]:
- Sciocchezze !
- È certamente così !
- Quanto è vero !
- Non sono affatto d’accordo !
- Perché ?
- Sì, ma cfr. Omero, Od. iii, 151
- Bene, bene, bene
- Senz’altro, ma Bossuet, nei suoi Discours sur l’histoire Universelle, era già giunto alle medesime conclusioni fornendo argomentazioni più solide
- Nonsense, nonsense
- Ottima argomentazione !
- Ma perché, in nome di Dio ?
- Ricordo che la buonanima di Joyce mi ha detto la stessa cosa
Neanche a dirlo, a richiesta verranno fornite le maggiorazioni per l’inserzione di annotazioni Speciali ed Esclusive. Il sovrapprezzo non è davvero eccessivo.
C’è dell’altro
Questo, naturalmente, non è ancora tutto. Ascoltate un po’:
[“Le Traitement Superbe” – continua] In non meno di 6 volumi saranno inserite false dediche, dal tono grato e affettuoso, dell’autore di ciascuna opera, e.g.:
“Al mio vecchio amico e collega scrittore, A. B., in affettuoso ricordo,
George Moore”
“A grato ricordo dell’estrema gentilezza che hai avuto nei miei riguardi, caro A. B., ti invio questa copia de La pentola dell’oro.
Il tuo vecchio amico,
James Stephen”
“Tutti e due, caro A. B., siamo ormai sulla strada giusta. C'è persino chi dice che io sia diventato un bravo scrittore; ma non sono tanto vecchio da aver scordato l’infinita pazienza che mi hai dimostrato nei giorni lontani in cui guidavi i miei primi passi sui sentieri della letteratura. Accetta ancora un libro, per poco che possa essere, e sappi, ti prego di credermi, che resto sempre tuo amico e ammiratore.
G. B. Shaw”
“Dal tuo devoto amico e seguace
Karl Marx”
“Caro A. B.,
per i tuoi inestimabili suggerimenti e la tua assistenza – tacendo della tua gentilezza – nel riscrivere interamente il capitolo III, questa prima copia di Tess ti spetta senz’altro di diritto.
Dal tuo vecchi amico
T. Hardy”
“Privato dell’immenso piacere d’incontrarti di persona, posso solo inviarti, mio caro A. B., questa copia de La linea d’ombra. Non ho parole per esprimere quanto mi manchi la tua compagnia…
(firma illeggibile)
Sotto l’ultima annotazione, all’idiota che possiede il libro verrà chiesto di scrivere (mostrandogli come, se necessario) la frase “Il povero vecchio Conrad non era tra i peggiori”.
Mi ci è voluto più di quanto pensassi. E c’è ancora di più, compreso nell’irrisorio prezzo di £ 112.360 che vi verrà a costare la Manipolazione eccellente, o Traitement Superbe. Prossimamente spero di aver modo di parlare delle vecchie false lettere da inserire in alcuni dei volumi come segnalibri dimenticati, ciascuna uno squisito esempio di falsificazione. Ordinate oggi stesso la vostra copia !
Etichette:
Flann O'Brien,
leggende,
narcisismi,
traduzione
domenica, maggio 29, 2011
FLANN O'BRIEN. 01: Brian O’Nualláin
Questo pezzettino era stato pubblicato qualche anno fa in un numero dell'Informazione Bibliografica come introduzione a una mia traduzione di alcune pagine di Flann O'Brien, altra mia ossessione letteraria. Lo ripropongo qui per far finta che il cuore di questo blog abbia, bradicardicamente, ripreso a battere...
Flann O’Brien
Flann O’Brien non nasce tale.
Come Myles na Gopaleen, Brother Barnabas e molti altri, Flann O’Brien nasce dall’esigenza di Brian O’Nolan (o meglio ancora, O’Nualláin, nato a Strabane, contea di Tyrone, in Irlanda, nel 1911) di disporre di identità differenti e caproespiatorie per la propria attività di scrittore, un’attività che lui, in quanto Civil Servant (ovvero impiegato della pubblica amministrazione) era interdetto dallo svolgere.
Quinto di dodici figli, dovette infatti abbandonare una brillante ma soltanto probabile carriera accademica (dopo lo University College di Dublino svolse ricerca linguistica in Germania) per guadagnarsi da vivere in modo onesto. Cosa che fece fino al 1953, quando andò, o meglio, lo mandarono, in pensione, forse per i caustici e violenti attacchi contro il governo, di cui però ad essere responsabili erano le sue altre personalità.
Se volete sapere cosa ha scritto, datevi da fare da soli: io l’ho scoperto e me lo tengo stretto. Vi dico solo che in Italia lo pubblica Adelphi, tranne un paio di racconti usciti su Linea d’Ombra e un breve romanzo edito da Feltrinelli. Dalla splendida introduzione che Gianni Celati ha scritto per quest’ultimo libretto prendo la mia chiusa di commiato:
Flann O’Brien
Flann O’Brien non nasce tale.
Come Myles na Gopaleen, Brother Barnabas e molti altri, Flann O’Brien nasce dall’esigenza di Brian O’Nolan (o meglio ancora, O’Nualláin, nato a Strabane, contea di Tyrone, in Irlanda, nel 1911) di disporre di identità differenti e caproespiatorie per la propria attività di scrittore, un’attività che lui, in quanto Civil Servant (ovvero impiegato della pubblica amministrazione) era interdetto dallo svolgere.
Quinto di dodici figli, dovette infatti abbandonare una brillante ma soltanto probabile carriera accademica (dopo lo University College di Dublino svolse ricerca linguistica in Germania) per guadagnarsi da vivere in modo onesto. Cosa che fece fino al 1953, quando andò, o meglio, lo mandarono, in pensione, forse per i caustici e violenti attacchi contro il governo, di cui però ad essere responsabili erano le sue altre personalità.
Se volete sapere cosa ha scritto, datevi da fare da soli: io l’ho scoperto e me lo tengo stretto. Vi dico solo che in Italia lo pubblica Adelphi, tranne un paio di racconti usciti su Linea d’Ombra e un breve romanzo edito da Feltrinelli. Dalla splendida introduzione che Gianni Celati ha scritto per quest’ultimo libretto prendo la mia chiusa di commiato:
Quest’uomo ha scritto tre libri di rara felicità, tre meraviglie. Però è sempre stato imbarazzato per aver scritto il primo, ha tenuto il secondo nascosto fino alla morte, e il terzo l’ha scritto in gaelico, lingua che è ormai parlata da qualche decina di migliaia di persone. Come ho detto, si considerava un letterato tuttofare, e ha sempre scritto sotto pseudonimo. Scrivere qualcosa che sia felice e fare la parte del vero autore letterario (l’autore autorevole riconosciuto da un’epoca), probabilmente sono due cose inconcialiabili.
[In realtà, dall'epoca di questo pezzo, le cose sono editorialmente un po' cambiate qui in Italia: Neri Pozza ha pubblicato una nuova edizione di The hard life e un'antologia di pezzi tratti dalla sua rubrica giornalistica... credo si tratti della riproposta di una precedente edizione uscita da Giano qualche anno fa e che contiene anche, in un'altra versione, le pagine apparse sull'Informazione Bibliografica]
sabato, maggio 28, 2011
Pubblicità spaziali...
Grazie a Jack ho potuto apprendere di questo spot Volkswagen... il target sta cambiando. La generazione dei nerd di un tempo sta diventando il trendsetter (anche considerando che è stato trasmesso durante il Superbowl).
Il che mi ha fatto tornare in mente un altro spot Volkswagen di qualche tempo fa, assolutamente visionario (avrei comprato l'auto solo per la pubblicità...). In questo caso la segnalazione era arrivata dal blog In Tenebris Scriptus di Andrea Bonazzi (ma ho dovuto fare un po' di indagini per recuperarlo, dal momento che il video postato era stato rimosso...)
Il che mi ha fatto tornare in mente un altro spot Volkswagen di qualche tempo fa, assolutamente visionario (avrei comprato l'auto solo per la pubblicità...). In questo caso la segnalazione era arrivata dal blog In Tenebris Scriptus di Andrea Bonazzi (ma ho dovuto fare un po' di indagini per recuperarlo, dal momento che il video postato era stato rimosso...)
giovedì, maggio 26, 2011
Londre dell'altro mondo...
Grazie a Weirdletter e, una volta di più, al mio weird-guru Andrea Bonazzi, apprendo di questo bell'evento-mostra alla British Library.
I due (tre?) che ancora mi degnano di un briciolo di fiducia potrebbero essere interessati a sapere che, tra gli altri, partecipano China Miéville, Michael Moorcock e Alan Moore.
I due (tre?) che ancora mi degnano di un briciolo di fiducia potrebbero essere interessati a sapere che, tra gli altri, partecipano China Miéville, Michael Moorcock e Alan Moore.
mercoledì, febbraio 16, 2011
Ad Andrea e Giuliano piace Panda...
Un omaggio allo strepitoso personaggio di Giacomo Bevilacqua da parte mia e del mio braccio disegnatore, Giuliano Giunta. Un grazie a Michele per il lettering professionale...
mercoledì, gennaio 19, 2011
Nemo profeta in patria...
Di tutte le cose di cui devo essere grato al web, la scoperta e l' "amicizia di tastiera" con Andrea Bonazzi, il gentiluomo di Genova, è senz'altro in cima alla mia lista. Ad Andrea devo in gran parte la scoperta di Thomas Ligotti e la riscoperta di Lovecraft e del weird.
Andrea è saggista e traduttore raffinato (e, in questi tempi di approssimazione, troppo poco apprezzato...). In questa intervista (ovviamente in inglese) intitolata "Andrea Bonazzi: maker of mythos sculptures and montages" rilasciata alla Innsmouth Free Press, Andrea dichiara che presto tornerà a "scolpire": visti gli straordinari e inquietanti trascorsi, non posso che rallegrarmene.
Saperlo là a Genova, tra i suoi libri e le sue creazioni rende questo mondo un posto decisamente meno noioso.
Andrea è saggista e traduttore raffinato (e, in questi tempi di approssimazione, troppo poco apprezzato...). In questa intervista (ovviamente in inglese) intitolata "Andrea Bonazzi: maker of mythos sculptures and montages" rilasciata alla Innsmouth Free Press, Andrea dichiara che presto tornerà a "scolpire": visti gli straordinari e inquietanti trascorsi, non posso che rallegrarmene.
Saperlo là a Genova, tra i suoi libri e le sue creazioni rende questo mondo un posto decisamente meno noioso.
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