domenica, maggio 29, 2011

FLANN O'BRIEN. 01: Brian O’Nualláin

Questo pezzettino era stato pubblicato qualche anno fa in un numero dell'Informazione Bibliografica come introduzione a una mia traduzione di alcune pagine di Flann O'Brien, altra mia ossessione letteraria. Lo ripropongo qui per far finta che il cuore di questo blog abbia, bradicardicamente, ripreso a battere...

Flann O’Brien
Flann O’Brien non nasce tale.
Come Myles na Gopaleen, Brother Barnabas e molti altri, Flann O’Brien nasce dall’esigenza di Brian O’Nolan (o meglio ancora, O’Nualláin, nato a Strabane, contea di Tyrone, in Irlanda, nel 1911) di disporre di identità differenti e caproespiatorie per la propria attività di scrittore, un’attività che lui, in quanto Civil Servant (ovvero impiegato della pubblica amministrazione) era interdetto dallo svolgere.
Quinto di dodici figli, dovette infatti abbandonare una brillante ma soltanto probabile carriera accademica (dopo lo University College di Dublino svolse ricerca linguistica in Germania) per guadagnarsi da vivere in modo onesto. Cosa che fece fino al 1953, quando andò, o meglio, lo mandarono, in pensione, forse per i caustici e violenti attacchi contro il governo, di cui però ad essere responsabili erano le sue altre personalità.
Se volete sapere cosa ha scritto, datevi da fare da soli: io l’ho scoperto e me lo tengo stretto. Vi dico solo che in Italia lo pubblica Adelphi, tranne un paio di racconti usciti su Linea d’Ombra e un breve romanzo edito da Feltrinelli. Dalla splendida introduzione che Gianni Celati ha scritto per quest’ultimo libretto prendo la mia chiusa di commiato:

Quest’uomo ha scritto tre libri di rara felicità, tre meraviglie. Però è sempre stato imbarazzato per aver scritto il primo, ha tenuto il secondo nascosto fino alla morte, e il terzo l’ha scritto in gaelico, lingua che è ormai parlata da qualche decina di migliaia di persone. Come ho detto, si considerava un letterato tuttofare, e ha sempre scritto sotto pseudonimo. Scrivere qualcosa che sia felice e fare la parte del vero autore letterario (l’autore autorevole riconosciuto da un’epoca), probabilmente sono due cose inconcialiabili.

[In realtà, dall'epoca di questo pezzo, le cose sono editorialmente un po' cambiate qui in Italia: Neri Pozza ha pubblicato una nuova edizione di The hard life e un'antologia di pezzi tratti dalla sua rubrica giornalistica... credo si tratti della riproposta di una precedente edizione uscita da Giano qualche anno fa e che contiene anche, in un'altra versione, le pagine apparse sull'Informazione Bibliografica]

sabato, maggio 28, 2011

Pubblicità spaziali...

Grazie a Jack ho potuto apprendere di questo spot Volkswagen... il target sta cambiando. La generazione dei nerd di un tempo sta diventando il trendsetter (anche considerando che è stato trasmesso durante il Superbowl).



Il che mi ha fatto tornare in mente un altro spot Volkswagen di qualche tempo fa, assolutamente visionario (avrei comprato l'auto solo per la pubblicità...). In questo caso la segnalazione era arrivata dal blog In Tenebris Scriptus di Andrea Bonazzi (ma ho dovuto fare un po' di indagini per recuperarlo, dal momento che il video postato era stato rimosso...)

giovedì, maggio 26, 2011

Londre dell'altro mondo...

Grazie a Weirdletter e, una volta di più, al mio weird-guru Andrea Bonazzi, apprendo di questo bell'evento-mostra alla British Library.
I due (tre?) che ancora mi degnano di un briciolo di fiducia potrebbero essere interessati a sapere che, tra gli altri, partecipano China Miéville, Michael Moorcock e Alan Moore.